Extinction Rebellion in Azione a Torino
Gli attivisti di Extinction Rebellion sono tornati a manifestare, questa volta all’interno delle Gallerie d’Italia di Torino, il museo di proprietà della banca Intesa Sanpaolo. Durante la mostra “American Nature”, dedicata alla tutela delle foreste americane e delle popolazioni locali, i manifestanti hanno occupato simbolicamente una sala sdraiandosi a terra.
La Protesta Contro gli Investimenti nei Combustibili Fossili
Gli attivisti contestano a Intesa Sanpaolo investimenti per 1,3 miliardi di dollari in progetti ritenuti dannosi per l’ambiente, tra cui:
- Il megaterminale per il gas liquefatto in Texas, finanziato con oltre un miliardo di dollari.
- La piattaforma Coral North in Mozambico, che favorirebbe lo sfruttamento delle risorse naturali.
Secondo gli attivisti, la banca sostiene economicamente il settore dei combustibili fossili, aggravando le crisi climatiche che la mostra stessa denuncia.
Le Dichiarazioni degli Attivisti e la Mobilitazione
I manifestanti hanno affermato:
“I soldi che Intesa Sanpaolo oggi investe in gas e petrolio sono proprio ciò che contribuirà a causare i morti e i danni che questa mostra racconta”.
Hanno inoltre accusato la banca di aver perseguito legalmente cittadini che chiedevano la cessazione degli investimenti nel fossile.
La Campagna ‘Primavera Rumorosa’ e le Prossime Azioni
Dopo aver annunciato la nuova mobilitazione “Primavera Rumorosa”, gli attivisti hanno lasciato il museo senza arrecare danni. La protesta si inserisce in una più ampia strategia per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare gli investimenti ritenuti dannosi per l’ambiente.
U.F.S.