Ci sono storie che non si chiudono mai davvero. Paese Sera è una di quelle. Dopo anni di silenzio, oggi torniamo a darvi voce, a raccontare il territorio che amiamo e che ci ha sempre ispirato: Roma, il Lazio, le sue persone, i suoi problemi, le sue meraviglie.
Paese Sera non è solo un giornale. È memoria e futuro, è il racconto di una comunità in movimento, è la capacità di guardare negli occhi i cambiamenti e di interrogarsi su cosa sta accadendo, senza mai perdere di vista le radici. Dal 1948, anno della nostra prima uscita, abbiamo attraversato con voi decenni di storia, testimoni di sfide, conquiste e difficoltà. Poi, per un lungo periodo, il silenzio. Ma non siamo mai spariti davvero. Le nostre pagine, rimaste ferme per troppo tempo, erano solo in attesa di una nuova vita. E oggi quella vita riparte.
Il mondo è cambiato, e noi cambiamo con esso. Torniamo online, in una veste rinnovata, ma con lo stesso spirito che ci ha contraddistinto. Questa volta, la nostra attenzione si concentra su Roma e il Lazio, territori unici, ricchi di contrasti, di potenzialità inespresse, di storie che meritano di essere raccontate.
Sanità, giustizia sociale, cultura, lavoro: sono queste le parole chiave del nostro ritorno. In un momento in cui il sistema sanitario vive tensioni e crisi, noi vogliamo essere il vostro punto di riferimento, raccontando non solo le difficoltà, ma anche le soluzioni, le eccellenze, i volti di chi lavora ogni giorno per il bene comune.
Paese Sera non vuole essere solo un osservatore. Vogliamo dialogare con voi, ascoltarvi, portare alla luce le vostre storie e dare voce a chi, troppo spesso, rimane inascoltato. Torniamo per essere uno specchio del territorio e un megafono per i suoi bisogni e le sue speranze.
Questo è il nostro impegno: tornare a fare giornalismo con passione, rigore, e con il cuore sempre rivolto a chi ci legge. Grazie a voi, che ci avete aspettato, e a chi ci scoprirà per la prima volta. La strada davanti a noi è lunga, ma non vediamo l’ora di percorrerla insieme.
Paese Sera è tornato. E questa volta, è qui per restare.