Dall’infanzia nel sollevamento pesi ai successi internazionali, fino all’impegno sociale
Mirco, come è iniziata la tua carriera nel sollevamento pesi?
“La passione per questo sport me l’ha trasmessa mio padre. Ho iniziato a praticare il sollevamento pesi all’età di 10 anni, e da lì è nato tutto. Ho cominciato con i primi campionati italiani giovanili, dove ho vinto. A 14 anni è arrivata la mia prima convocazione in nazionale, e poi, dai 16 ai 28 anni, sono stato con la squadra nazionale, vincendo numerosi titoli europei, medaglie ai mondiali e partecipando a due olimpiadi.”
Una famiglia di campioni: tuo fratello segue le tue orme. Come vivi questa continuità?
“Sì, sicuramente il merito va alla mia famiglia, in particolare a mio padre, che è riuscito a trasmettere questa passione a tutti i suoi figli. Non è facile praticare lo stesso sport in famiglia, soprattutto quando ottieni risultati di alto livello. Cerchi sempre di superare te stesso, e io cercavo di superare mio padre. Ora mio fratello sta cercando di superare entrambi. Quindi è una sfida in famiglia che ci motiva tutti.”
La disciplina sportiva e i sacrifici: cosa consigli ai giovani?
“Assolutamente, la disciplina è fondamentale. L’educazione e il rispetto delle regole sono alla base di tutto. Grazie a questi valori, cresci in fretta e sviluppi principi che ti accompagnano nella vita. È una cosa bellissima. Il mio consiglio ai giovani di oggi è di intraprendere una disciplina sportiva, anche a livello dilettantistico. Lo sport aiuta a crescere, a stare bene fisicamente e mentalmente, e insegna a vivere con serietà e determinazione.”
Non solo sport: il tuo impegno nella solidarietà con la NICO
“Ho sposato questo progetto negli ultimi due anni e sono molto felice di far parte della NICO – Nazionale Italiana Calcio Olimpionici. È un’associazione che riunisce campioni dello sport e mi dà la possibilità di aiutare il prossimo. Far parte di un gruppo così solidale è una cosa che mi gratifica molto, e continuerò sempre a fare il possibile per supportare chi ha bisogno.”
Obiettivi futuri e un rimpianto che segna il cuore
“Il mio obiettivo principale è continuare a dedicarmi alla mia passione per lo sport, aiutando i giovani e promuovendo i valori che lo sport mi ha dato. Un grande rimpianto riguarda mia madre, che era lontana in un momento difficile della mia vita. Ho dedicato la medaglia più importante a lei, e quella è stata per me la vittoria più bella.”
Cosa ti auguri per il futuro?
“Mi auguro di vivere con serenità e felicità, continuando a dedicare la mia vita allo sport, che mi ha dato tantissimo. E, cosa più importante, voglio continuare ad aiutare il prossimo, come ho sempre fatto.”
Intervista di Irene Taurino