Meloni convoca la task force
Il governo accelera sul fronte dei dazi. La strategia è chiara: sostenere imprese e settori che dovessero risultare penalizzati.
Dopo la decisione dell’amministrazione statunitense di introdurre nuove misure tariffarie su prodotti europei, tra cui molti di provenienza italiana, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha convocato una task force interministeriale per definire una strategia nazionale.
Oggi, alle 15, le associazioni di categoria maggiormente colpite – in primis dei settori agroalimentare, farmaceutico e automotive – saranno ricevute a Palazzo Chigi per un confronto diretto con i ministri competenti.
Alla task force, hanno partecipato i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, e i ministri Francesco Lollobrigida (Politiche agricole), Tommaso Foti (Affari europei e PNRR), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). L’obiettivo è duplice: evitare una pericolosa escalation commerciale con gli Stati Uniti e predisporre misure concrete per tutelare le filiere produttive italiane.
“Una guerra commerciale non conviene a nessuno”, è stata la premessa condivisa durante il vertice. “Ogni allarmismo rischia di fare più danni delle misure stesse“.
In questa fase, la priorità è offrire risposte rapide e pragmatiche alle imprese penalizzate, anche in attesa dell’evoluzione delle trattative tra Bruxelles e Washington.
Tra le misure allo studio ci sarebbe un primo pacchetto di aiuti – già possibile oggetto del Consiglio dei ministri di mercoledì – che però dovrà evitare il rischio di configurarsi come aiuti di Stato.
Tra le ipotesi, l’utilizzo di una parte dei fondi previsti dal programma “Industria 5.0”, pari a 6,3 miliardi di euro, inseriti nel PNRR. Una soluzione, tuttavia, che dovrà passare al vaglio dell’Unione Europea.
Il governo guarda anche all’Europa. L’esecutivo chiede infatti una revisione delle regole intervenendo sul Green Deal e sul Patto di stabilità.
Nel frattempo, si prepara il viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti. La visita – la cui data non è ancora ufficiale, ma attesa per il 16 aprile – avrà un forte peso politico e diplomatico.
Il ministro degli Esteri Tajani ha definito l’incontro con il Presidente Trump “molto utile per ricostruire un ponte tra UE e USA”. Salvini, da parte sua, insiste sul ruolo che l’Italia può giocare come mediatore e ponte transatlantico.
Riflettori anche sulla Cina
All’interno della maggioranza, intanto, si discute anche di un possibile riposizionamento strategico nei confronti della Cina. Alcune voci di Fratelli d’Italia suggeriscono la possibilità di una politica commerciale più rigida verso Pechino, accusata di concorrenza sleale e di sfruttamento minorile. “Il vero problema non è Trump, ma la Cina”, ha dichiarato il leader della Lega Salvini, ribadendo la necessità di proteggere il lavoro e la produzione europea da pratiche scorrette.
Nelle prossime ore, il confronto con le categorie produttive e la riunione del Consiglio dei ministri saranno cruciali per definire la risposta italiana ai dazi. Il governo punta a un equilibrio delicato: evitare lo scontro frontale con Washington, sostenere le imprese e, allo stesso tempo, aprire un dialogo con l’Europa per una revisione delle politiche economiche e industriali comuni.
Veronica Passaretti