Il 27 marzo 1975 segna un momento storico per la commedia italiana: esce nelle sale Fantozzi, primo film dedicato al celebre impiegato creato e interpretato da Paolo Villaggio. Con il suo linguaggio surreale e le sue tragicomiche disavventure, il personaggio diventa subito un’icona della satira sociale.
Diretto da Luciano Salce, con una sceneggiatura scritta dallo stesso Villaggio insieme a Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, il film racconta la vita del ragionier Ugo Fantozzi, impiegato remissivo di una grande azienda, vessato dai superiori e umiliato dai colleghi. Al suo fianco, il fedele Filini (Gigi Reder), la moglie Pina (Liù Bosisio) e la figlia Mariangela (Plinio Fernando). Le sue avventure sono un susseguirsi di situazioni grottesche, tra riunioni aziendali, partite di calcio disastrose e cene imbarazzanti con la nobiltà.
Il successo del film dà vita a una saga cinematografica che attraversa oltre vent’anni, con episodi memorabili come Il secondo tragico Fantozzi (1976) e Fantozzi in paradiso (1993). Ogni capitolo approfondisce la condizione di un lavoratore schiacciato dal sistema, incapace di ribellarsi e destinato a una sconfitta continua.
A cinquant’anni dal debutto, Fantozzi resta un simbolo della comicità italiana e della critica sociale, un personaggio senza tempo che continua a far ridere e riflettere sulle contraddizioni della nostra società.
Irene Taurino