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Il Lazio, l’Europa, il futuro: Leodori racconta la visione del PD

intervista a Leodori

Daniele Leodori, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio ed esponente di spicco del Partito Democratico, interviene sui temi caldi dell’agenda politica: dalla gestione della sanità regionale sotto la guida diretta del Presidente Rocca, alle riforme necessarie per un sistema più equo, fino all’impegno europeo del PD e le sfide della difesa comune.

Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha recentemente dichiarato: “Sarò assessore alla Sanità fino a fine mandato”. Considerando che la gestione della sanità è una delle principali responsabilità regionali, come valuta questa decisione? Ritiene che l’accentramento di tale delega nelle mani del Presidente possa influire sull’efficacia delle politiche sanitarie nel Lazio?

“La decisione del Presidente Rocca di mantenere per sé la delega alla Sanità fino a fine mandato è un errore politico e gestionale che pagheranno i cittadini del Lazio. La sanità è una delle competenze più complesse e delicate di una Regione: richiede competenze, ascolto, confronto quotidiano con operatori e territori, oltre a una visione strutturata. Dopo due anni di governo, non è accettabile che Rocca non abbia ancora affidato questa responsabilità a un assessore competente. È evidente che l’accentramento non ha portato benefici: ospedali sotto pressione, liste d’attesa insostenibili, medicina territoriale trascurata. Il Presidente sembra più un osservatore che un amministratore: descrive la situazione ma non propone soluzioni. Il Partito Democratico continuerà a vigilare e a proporre alternative concrete. Chiediamo che venga nominato al più presto un assessore alla sanità, capace e dedicato, che restituisca centralità alla salute dei cittadini”.

La sanità è sempre al centro del dibattito pubblico nel Lazio. Quali riforme strutturali ritiene necessarie per migliorare l’efficienza e l’accessibilità del servizio sanitario regionale? Come il Partito Democratico intende contribuire a tali riforme?

“Per cambiare davvero il sistema sanitario del Lazio servono interventi strutturali, non spot. Serve investire con decisione sulla sanità di prossimità, potenziando la medicina territoriale, le Case e gli Ospedali di Comunità, e costruendo una rete capillare di assistenza. Dobbiamo dare strumenti ai medici di base, ridurre i tempi delle visite specialistiche, garantire il diritto alla cura anche nelle aree più periferiche. Il Lazio ha professionalità eccellenti, ma spesso lasciate sole. È urgente un piano straordinario per assumere nuovo personale e valorizzare chi è già in servizio. Senza questo, continueremo a vedere operatori fuggire verso altre regioni o Paesi. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte: in Consiglio regionale, nelle istituzioni locali, nel dialogo con i sindacati e gli ordini professionali. Perché il diritto alla salute deve tornare ad essere una certezza, non una lotteria”.

Sabato 15 marzo 2025, decine di migliaia di persone si sono radunate in Piazza del Popolo a Roma per la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, esprimendo sostegno ai valori fondanti dell’Unione Europea e promuovendo l’unità in un momento critico per l’istituzione. Alla manifestazione hanno partecipato intellettuali, artisti e sindaci, tra cui il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Qual è la sua valutazione su questa manifestazione e sull’importanza di tali iniziative per rafforzare l’identità europea? Quale ruolo dovrebbe avere il Partito Democratico del Lazio nel promuovere i valori europei a livello regionale?

“La manifestazione di Piazza del Popolo è stata un segnale forte, una risposta necessaria in un momento in cui i valori dell’Unione Europea sono sotto attacco, anche da chi oggi guida il nostro Paese. La grande partecipazione di cittadini, amministratori, intellettuali dimostra che esiste ancora un’Italia profondamente legata al sogno europeo. Come PD Lazio abbiamo deciso di rafforzare quel messaggio con il flash mob a Ventotene, un’iniziativa simbolica ma potente, nata come reazione alle gravi parole della Presidente Meloni sul Manifesto di Ventotene. Quel testo, scritto nel buio del confino fascista, rappresenta la radice più profonda dell’Europa come progetto di pace, solidarietà e cooperazione. Essere lì, con i sindaci, i giovani democratici e tanti cittadini, è stato un modo per dire: non accettiamo che si metta in discussione ciò che siamo. Il PD Lazio continuerà a promuovere cultura europea, formazione civica e partecipazione, perché l’Europa non è una bandiera astratta, ma una scelta di civiltà e di futuro”.

Il 19 marzo 2025, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante sul “Libro bianco sul futuro della difesa europea”, che include il piano “ReArm Europe”. La risoluzione ha ricevuto 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astensioni, evidenziando divisioni sia tra i gruppi politici che all’interno delle delegazioni nazionali, incluso il Partito Democratico italiano. Qual è la sua posizione riguardo a questa risoluzione e al piano “ReArm Europe”?

“La sicurezza è una sfida reale e l’Europa deve attrezzarsi per affrontarla. Ma farlo non può significare rinunciare alla propria identità pacifista, sociale, solidale. Il piano “ReArm Europe”, pur contenendo elementi importanti, rischia di innescare una corsa agli armamenti che non tutti condividiamo. L’Europa ha bisogno di una difesa comune, ma ha bisogno anche – e soprattutto – di investire su coesione, giustizia sociale, transizione ecologica, salute pubblica. I bilanci non sono infiniti: ogni euro speso in difesa deve essere ponderato, e non sottratto a ciò che costruisce davvero pace e benessere. A Ventotene, qualche giorno fa, abbiamo voluto riaffermare proprio questo: la difesa dell’Europa passa anche dalla difesa della sua anima. Un’Europa che si chiude nella logica militare rischia di perdere se stessa. Noi vogliamo un’Europa capace di difendersi, sì, ma anche e soprattutto capace di unire e di includere. Ventotene ci ricorda che i sogni, se ben radicati, possono guidare le scelte del presente”.

Federica Nobilio

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